“Da ieri, per tre mesi, ogni mattina, dovrò incrociare questo scorcio, non più solo il grigiore urbano. Con la Cooperativa Eridano, che si trova giusto sulla litoranea a nord di Brindisi, stiamo portando avanti un’iniziativa di fundraising grazie al programma dell’ARTI Giovani Innovatori.
In questi due primi giorni ho capito che ci sono ottime basi per costruire un bel racconto e che molti di voi non saranno semplici lettori ma parte della trama”.
Con l’entusiasmo che precede ogni piccola-grande impresa, Davide Di Muri, il 2 febbraio commentava così, su Facebook, il suo secondo giorno da giovane innovatore nella Cooperativa Eridano, un centro per la riabilitazione e l’integrazione socio-lavorativa di persone in situazione di disabilità.
Un entusiasmo che non si è spento nemmeno quando siamo andati a trovarlo, a metà aprile.
“Qui in cooperativa ci sono tantissime risorse sottoutilizzate, che giacciono latenti.
Li vedi quei campi di calcetto lì sul mare? Sarebbero la gioia dei ragazzi che vivono in questo quartiere ma al momento la cooperativa non è in grado di gestirli perché è impegnata nelle attività ordinarie ma anche per mancanza di risorse. La nostra scommessa è quella di rimetterli in sesto, raccogliendo fondi da una campagna di crowdfunding che stiamo progettando”.
Francesco Parisi, presidente della cooperativa aggiunge “Vorrei che i campi di calcetto fossero gestiti dagli ospiti della nostra comunità socio-riabilitativa, con un occhio sia all’equilibrio finanziario sia ai prezzi dei servizi da offrire, che devono rimanere bassi.
Cerchiamo di pensare alla sostenibilità delle imprese che gemmano dalla cooperativa, anche per dare un senso e una vita dignitosa per i ragazzi che sono qui.
Davide ci sta aiutando moltissimo a riorganizzare le cose e le idee, oltre a portare nuova progettualità. Grazie a lui abbiamo rilanciato la campagna del 5xmille, acquistato un pullmino per gli ospiti della struttura con il coinvolgimento di donatori e progettiamo un torneo di calcetto per raccogliere i primi fondi che serviranno a gestire proprio i campi”.
“Quando parlo del mio lavoro in cooperativa mi viene ormai naturale dire «abbiamo fatto», «stiamo facendo». Mi sento parte integrante della struttura”, dice Davide.
“Avevo pensato di andare a Milano o a Roma a fare colloqui per cercare delle persone che ci avrebbero potuto aiutarci nelle attività, ma con Davide ho scoperto una persona competente e attiva”.
FG
Photo credits: Flavia Giordano, Davide Di Muri