Nelle campagne di Cerignola si respira una nuova aria.
Città storicamente attiva nelle lotte contadine che hanno conosciuto l’apice con l’opera di Di Vittorio, oggi Cerignola si contraddistingue nella provincia di Foggia per una nuova ventata di impegno e di riscatto sociale: è l’unica città della Capitanata in cui cooperative di ragazze e ragazzi lavorano sui terreni confiscati alle mafie.

Tutto ha avuto inizio circa un anno fa. Ho iniziato a camminare vicino casa, in un paesino del capoluogo leccese. Poi ho iniziato a camminare per chilometri nelle campagne del Salento. E le sorprese si sono susseguite una dietro l’altra, così come le riflessioni e i pensieri sul mio territorio. Ho capito all’improvviso che dovevo fare di più, e che c’era l’urgenza di comunicare l’importanza del camminare, ma soprattutto di continuare a fare scoperte dovunque ci si trovi, anche nel proprio vicinato, restando sempre vigili, presenti a se stessi e profondamente curiosi. Da qui l’idea di fondare un blog dedicato a tutto questo. L’idea è divenuta una piccola realtà dal nome Made For Walking.

La mia esperienza come Giovane Innovatrice è iniziata il 2 febbraio 2015 con Vinoled Srl, una startup innovativa di Lecce che produce borse hi-tech da donna, dotate di una luce OLED interna che si accende automaticamente al buio ed un alimentatore per ricaricare smartphone e device di vario tipo.
L’idea di Vinoled è quella di creare una borsa preziosa e luminosa come un diamante grazie alla tecnologia all’avanguardia costituita dell’OLED, un LED organico. Le borse sono in pelle vera ed interamente cucite a mano: al forte valore innovativo della wearable technology si associa l’inconfondibile carattere artigiano del Made in Italy.
La giovane start up ha creato una prima linea di borse in pelle e stile vintage con dettagli in vinile destinate ad un target giovanile, ottenendo dei riscontri positivi. Al momento, il prodotto sta evolvendo le sue caratteristiche tecnologiche e di design avviandosi verso una categorizzazione di prodotto luxury.

In terra di Capitanata, all’ombra di 30 ettari di uliveto, sorge Villa Uva, già dimora di campagna dall’eclettico stile moresco, azienda olivicola sin dalla fine dell’Ottocento.
Il rapporto che lega Emidio Alvisi alla sua impresa è viscerale. Ne ha seguito le sorti sin da piccolo, affiancando gli zii nella conduzione dei campi e nella gestione della produzione – ora 100% biologica – ne ha curato i restauri e l’ha portata a livelli d’eccellenza: dal premio internazionale Biol, alle menzioni nelle guide Gambero Rosso e Slow Food.
Emidio però non riesce ad avere in rete la visibilità che l’azienda meriterebbe e per questo ha deciso di ospitare per tre mesi il giovane innovatore Andrea Cucci e il suo progetto.