Trasportare una piccola libreria nel 2000, attraverso la comunicazione e la creazione di comunità (non a caso, stessa radice per due parole che a volte sembrano lontane). Creare un modello di business credibile, soprattutto credibile, per una tipologia di attività che sembra destinata a dover scomparire dalla faccia della terra. Partendo principalmente dal territorio di riferimento, esattamente come accade in altri settori legati alla terra, cercare di tirar fuori dal fango un lavoro, quello del libraio, che proprio adesso può ritrovare la sua specificità e utilità, legandolo a istanze sociali e culturali non più mediate da enti pubblici. Far leva proprio sulla collaborazione tra pubblico e privato/commerciale per facilitare l’accesso alla cultura, senza inutili romanticismi e guardando al futuro con fiducia. Far leva proprio su questa parola, per avvicinare persone – prima ancora che clienti – e creare un modello innovativo, che possa al contempo durare nel tempo. Sperimentare laddove altri vedono un settore, in fin dei conti quello editoriale, grigio e depresso.