Accedere al patrimonio culturale è un diritto di tutti, ma purtroppo la maggior parte degli spazi non è ancora attrezzata per garantire la completa fruizione delle proprie collezioni anche a persone cieche o ipovedenti.
La tecnologia si rivela un potente alleato per il raggiungimento di questo obiettivo. La parola chiave è ‘accessibilità’ e l’idea è permettere a chiunque di usufruire in maniera autonoma dei contenuti culturali. Il progetto prevede una fase preliminare di studio e rilievo dei luoghi e delle opere d’arte in esso contenute e la realizzazione di riproduzioni di reperti archeologici, elementi scultorei e architettonici attraverso la tecnologia del 3D printing.
Le repliche ‘mute’ vengono trasformati in modelli ‘parlanti’, integrando l’esperienza tattile diretta con la fruizione di contenuti audio localizzati.
Dal connubio tra 3D printing e Interaction design viene sviluppato un sistema consistente di: una replica tangibile dell’opera e una serie di sensori capacitivi che rilevano la posizione della mano sulla replica. Quando la mano nel suo percorso esplorativo incontra un punto sensibile (hotspot), viene attivata una traccia audio che integra la percezione tattile fornendo le informazioni necessarie nella lingua prescelta. Le informazioni sono pertanto localizzate e pertinenti. Combinando l’esplorazione tattile con il dato audio si restituisce una percezione più completa dell’opera e una fruizione in autonomia rendendo l’arte accessibile.