Il prodotto ittico va incontro, dopo la pesca, ad un processo di alterazione che inizia con una prima fase di autolisi alla quale fa seguito una moltiplicazione batterica responsabile del progressivo deterioramento. In breve tempo, il prodotto fresco o trasformato perderà tutte le caratteristiche morfologiche, merceologiche, organolettiche, bromatologiche, nutrizionali e dietetiche tipiche della specie, diventando scarsamente appetibile e poco richiesto dal consumatore. In tal contesto, si comprende la necessità per l’industria alimentare di sviluppare tecnologie di conservazione innovative atte a prolungare la vita commerciale (shelf-life) di tali derrate, la cui materia prima fresca è caratterizzata, non solo da specifici pregi nutrizionali, ma anche da elevata deperibilità.
Alla luce di quanto detto, l’obiettivo di questa idea progettuale è quello di creare una miscela di ioni e gas che, in idonee concentrazioni e in presenza di accurate condizioni (temperatura, pH), possa prolungare la freschezza, la salubrità, le peculiarità organolettiche e le caratteristiche di naturalezza attese dal prodotto fresco (pescato e/o raccolto) e dai filetti, prolungando, di conseguenza, anche la conservabilità del prodotto.